La Parrocchia ieri e oggi
La parrocchia di san Martino vescovo in Borgo del Ponte nasce l’11 novembre 1837, grazie ad un atto di donazione, sottoscritto dal priore e dagli officiali della Confraternita della SS. Trinità e di san Martino, proprietari della chiesa di san Martino. Donando la chiesa e tutti gli annessi alla neonata diocesi di Massa, con permesso di S. A. R. Francesco IV d’Este, impegnano la diocesi a far nascere la nuova parrocchia.
PRIMA
Prima di quell’atto di donazione il territorio di Borgo del Ponte, santa Lucia, Capaccola, Castellaro e Capannelle (le 5 zone che compongono oggi la parrocchia) facevano parte della parrocchia di san Pietro cioè della cattedrale, già pieve di san Pietro in Bagnara. Prima della nascita della diocesi di Massa, la pieve di san Pietro faceva parte del territorio dell’antica diocesi di Luni (anche lei con le sue vicissitudini e il cambiamento di nome, fino a diventare La Spezia-Sarzana-Brugnato).
Nel suo percorso di vita, che inizia intorno all’anno 1000, con un Hospitale per i pellegrini e probabilmente con una cappella annessa, la gente di questo territorio, sempre dipendente da san Pietro, ha fatto un percorso di autonomia, fino a diventare “Cura autonoma” e finalmente parrocchia.
DOPO
Dalla sua nascita la parrocchia del Ponte (molti la chiamano così, senza sapere che non è poi così sbagliato dato che il titolo originale è “santi Martini in suburbio pontis”), ha continuato a vivere cambiamenti: il suo territorio, che arrivava fino al mare, prima ha ceduto la zona della marina per far nascere la parrocchia di san Giuseppe vecchio, poi una porzione perché nascesse la parrocchia del Corpus Domini ed infine la zona della Zecca per far nascere la parrocchia di san Pio X. Gli anziani ricordano ancora quando la storica processione del Gesù morto andava fino al ponte della ferrovia.
E così arriviamo ai nostri giorni, in cui la parrocchia, con un territorio abbastanza diversificato nelle 5 zone sopra ricordate, mantiene un’identità unitaria proprio grazie alla sua storia millenaria e alla chiesa di san Martino che con le sue “succursali” (santa Lucia, chiusa per il terremoto dal 2012, e la chiesa delle Capannelle) è il centro propulsore della fede, tra tradizione e rinnovamento.